Radìc di Mont
ETICHETTA NARRANTE
L’etichetta narrante è un progetto Slow Food e racconta il prodotto, chi lo produce e tutta la filiera.
LA VARIETÀ
La Cicerbita alpina L. o Lactuca alpina L. è una pianta erbacea spontanea e perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, che cresce in un habitat tipico montano. Ha un retrogusto leggermente amarognolo accompagnato da spiccate note erbacee, e una consistenza piacevolmente croccante.
Il nome dialettale con cui comunemente viene indicato il prodotto è “Radìc di mont”.
Lo sviluppo della pianta inizia in tarda primavera e il periodo di fioritura è compreso tra luglio e agosto. L’infiorescenza è composta da numerosi capolini fiorali che portano fiori ligulati di colore violetto, tipici delle Asteraceae. Nel momento di massima crescita, il Radìc di mont raggiunge i 60-150 cm di altezza, e presenta un fusto basale tubuloso e cavo, foglie dentate, con un caratteristico lobo terminale ampio e triangolare.
IL TERRITORIO
Il Radìc di mont è diffuso su tutto l’arco alpino, dai mille ai duemila metri di altitudine, ma la raccolta e la trasformazione dei germogli si sono sviluppate principalmente sulle Alpi Carniche, nei comuni montani della provincia di Udine e Pordenone. Le aziende che raccolgono e trasformano il Radìc si trovano nel territorio montano di alcuni dei comuni italiani situati al confine tra Italia e Austria, nella regione Friuli-Venezia Giulia, nelle vallate alpine della Carnia, Valcanale e Canal del Ferro.
Questa pianta erbacea si sviluppa preferibilmente in ambiente di alpeggio montano, quale boscaglia rada o di radura, vicino a ruscelli o altre fonti di umidità, spesso in boschi di abeti e ontani. Per la crescita predilige ripidi pendii e canaloni esposti a nord, ombreggiati e freschi, e con suoli con pH neutro e subacido.
LA RACCOLTA E LA TRASFORMAZIONE
A seconda delle annate, il periodo di raccolta varia in funzione di temperatura, altitudine e andamento stagionale, da maggio a giugno, quando ha luogo il disgelo e si sviluppano i primi germogli. La raccolta scalare di questa specie spontanea non dura più di venti giorni e avviene unicamente a mano, per non rovinare i tenerissimi germogli, che vengono raccolti uno ad uno. Se ne privilegia una raccolta parziale, per garantirne un nuovo sviluppo negli anni successivi, oltre al mantenimento e la propagazione della specie. Terminata la raccolta si passa alla fase più laboriosa che consiste nella pelatura, pulitura e lavaggio di ogni singolo germoglio per rimuovere i residui terrosi presenti negli stessi. Questi vengono poi scottati brevemente in una miscela acidificata con aceto di mela o di vino, a seconda delle ricette, per poi essere riposti manualmente in vasetti per preparazioni tipiche sott’olio o in agrodolce.
I CONSIGLI D’USO
Il Radìc di Mont, nella versione sott’olio e agrodolce, è un ottimo accompagnamento per salumi friulani, insaccati di maiale e di selvaggina, ma si sposa molto bene anche con ricottine di malga e polenta.
In alternativa quest’erba spontanea può essere utilizzata fresca, includendo il fogliame, per realizzare condimenti per paste e risotti.